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archivio > Articoli su Bordiga>Crescenzo Guarino, Ricordo di Amadeo Bordiga

aggiornato al: 03/11/2007

"Roma" 12 agosto 1970

Questo articolo di Crescenzo Guarino apparso su il «Roma» di Napoli il 12 agosto 1970 rappresenta, nella sua autonomia, la seconda parte di un ricordo di Bordiga che gli dedicarono il Guarino e il «Roma». Pubblicheremo presto anche il primo articolo.

Pensiamo che questo articolo sia conosciuto, forse, solo da qualche "napoletano" e ci pare quindi utile ripubblicarlo continuando questa sezione che sarà ancora ricca di ... sorprese. 

 

 

Ricordo di Amadeo Bordiga

Un libro storico sul grande ribelle testimonierà il perché della sua lotta

 

 

«Da buon socialista pochi figli», gli scriveva Mussolini quando erano amici, allorché si sposò.

Il primo edificio ricostruito dall'ingegnere dopo il terremoto della Marsica: la chiesa parrocchiale di Avezzano.

 

La politica fu sempre il motivo che influì in modo decisivo anche nella vita privata di Bordiga: è in un comizio infatti che egli conobbe quello che allora, agli inizi del secolo, era non solo in Italia un genere, un tipo ancora raro: la donna attivista, suffragetta. Aveva idee socialiste, si chiamava Ortensia de Meo e faceva la maestra elementare. Veniva da Castellonorato, un paesetto presso Formia. In quel periodo, nonostante l'età precoce in cui Bordiga si era iscritto all'università ed era giunto alla vigilia della laurea, la vita mondana e politica lo aveva distratto dallo studio. Né avevano avuto molto effetto le esortazioni dello zio Giovanni, professore titolare di geometria proiettiva nell'Università di Padova. Solo la necessità dell'indipendenza economica per mettere famiglia lo spinse a laurearsi: aveva 23 anni. Poco dopo nel 1914, si sposò divenendo assistente nell'istituto di meccanica agraria della scuola di Portici.

 

Riformato per miopia

Durante la guerra 15-18, dopo un periodo a Rieti, fu dichiarato inabile causa la fortissima miopia e congedato. Vinse un concorso come ingegnere nelle Ferrovie, ma insofferente della squallida vita impiegatizia, si dimise dedicandosi alla libera professione e specializzandosi nella tecnica del cemento armato, campo in cui è stato ritenuto una delle massime competenze al livello europeo. Nel 1916 lo troviamo tra i ricostruttori di Avezzano, annientata dal terremoto della Marsica, e il suo primo lavoro in quella cittadina è la chiesa parrocchiale.

Vi fu un periodo nel quale Bordiga e Mussolini erano molto amici. Fra le carte non andate smarrite (e che occorrerebbe recuperare) v'è una lettera del futuro dittatore che, avendo appreso del matrimonio, scriveva: «Mi raccomando, da buon socialista: pochi figli». Bordiga ne ebbe due, Alma (che poi sposerà Ludovico Puntoni, attuale titolare di una delle due cattedre di semeiotica medica nell'Università di Napoli) e Oreste, dedicatosi alla critica cinematografica.

Il Periodo dal 1918 al 1930 è un ciclone. Esponente del socialismo massimalista, direttore de «Il Soviet» (nato il 22 dicembre 1918), sostenitore della scissione del '21, fondatore del partito comunista italiano, alterna la sua esistenza fra carcere e lotta politica. Arrestato una prima volta «per aver attentato alla sicurezza dello Stato» (fu fermato nel 1924 in piazza di Spagna e gli venne trovato un vaglia di duemilacinquecento sterline inviato al partito comunista italiano dall'ingegnere russo Leonardo Krassin) è tenuto  dieci mesi a «Regina Coeli». Difeso da Bruno Cassinelli, liberato ritorna a Napoli e si reca clandestinamente in Russia (per la seconda volta). A Napoli lo boicottano nell'attività professionale vietandogli l'iscrizione all'albo. Questo vuol dire che non può mettere il suo nome sotto i progetti ma trova amici che li firmano per lui. Nel '26, dopo un attentato a Mussolini, è arrestato di nuovo e, trascorso un periodo a Palermo nell'Ucciardone, viene mandato al confino ad Ustica e di là a Ponza dove gli è concesso tenere il figlio Oreste. Riacquista la libertà nel dicembre del 1930, rimanendo però sotto costante controllo. Due agenti della squadra politica vigilano in permanenza innanzi al suo portone, la corrispondenza gli arriva dopo che la questura l'ha aperta, deve avvertire la polizia se vuole allontanarsi dalla città. Da buon napoletano egli crea un clima di cordiale collaborazione con i suoi sorveglianti; tanto non pensa più a cospirare. E così arriva alla guerra e alla disfatta. Nel '43 il comandante tedesco, colonnello Scholl, ordina che la popolazione s'allontani dalla fascia costiera ed egli lascia la casa di via Piliero, colma di libri e carte: un'incursione prima e i ladri poi devastano e svuotano l'appartamento.

 

Contro la via Marittima

Nel secondo dopoguerra (si è trasferito al n. 2 di via Vespucci, nel palazzo Salsi) nonostante il nuovo clima di piena libertà, egli l'eretico del comunismo ufficiale, continua a mantenersi appartato e in aspro, insanabile dissidio con le gerarchie ufficiali della diaspora sovietica. Sviluppa invece intensamente l'attività professionale ed è eletto presidente del Consiglio dell'Ordine degli ingegneri. Consiglio che frequenta assiduamente, partecipando a dibattiti su problemi del ramo. Fra i grandi rimedi proposti per risanare Napoli v'è la «via Marittima» poi chiamata «via Cristoforo Colombo». I proprietari dei vari edifici destinati al piccone (e tra essi Gennaro Stingo, cui s'intitola un'antica azienda di maioliche)  costituiscono la ADECVIMAR («Associazione difesa edilizia contro la via Marittima») di cui Amadeo Bordiga è il consulente. Ma la via si farà lo stesso (anche se fra tre anni sarà trascorso un trentennio dallo sbarco degli alleati a Napoli e la «Marittima» è sempre in costruzione). Intanto Amadeo Bordiga è divenuto più volte nonno. Ha quattro nipoti: Cesare, Amadeo, Teresa e Ortensia (i primi tre devono laurearsi in architettura, in agraria e in biologia mentre Ortensia frequenta ancora le «medie»).

Nel '55 perde la moglie. Dieci anni dopo sposerà la cognata Antonietta, sorella di Ortensia.

La malattia che lo ha finito è stata breve: nella scorsa Pasqua ebbe disturbi della mobilità. Poi, un attacco bronchiale con complicazioni virali.

Uno dei compiti più ardui per il profilo di questo nemico di Mosca è il raccogliere, datare e riordinare tutti suoi scritti. Nel '66 apparve con il suo nome la «Storia della sinistra comunista» edita da «il programma comunista» di Milano, quindicinale comunista internazionalista. Ma se si mettessero insieme tutti gli scritti e le lettere di Amadeo Bordiga (quelle spedite e le ricevute) se ne ricaverebbe una piccola biblioteca ed un archivio. C'è chi dice infatti che tutte le opere de «il programma comunista» (una decina) siano in realtà dovute al pensiero di questo grande eretico. Forse.  Ecco uno dei compiti più affascinanti della nuova generazione di storici: documentare il pensiero e l'azione di Amadeo Bordiga non come ha fatto nella sua opera (storia del Partito Comunista italiano, Einaudi) Paolo Spriano, che lo vede alla luce dell'ortodossia sovietica, ma su un piano ben diverso, nella lotta generosa, tenace, inflessibile per il comunismo ideale, la cui mancata realizzazione è la prova dell'abisso fra realtà e utopia. Il comunismo, nei limiti in cui ciò è accaduto, poteva attuarsi in Russia, cioè nelle particolari condizioni storiche (economiche, politiche, sociali) di quell'immenso ed arretrato paese. Ma l'Europa, con i suoi secoli di civiltà e il suo livello di benessere, anche se può e deve molto apprendere da talune esperienze sovietiche, non potrà mai rinunciare alle sue conquiste per un sistema fondamentalmente barbaro. Quando non c'è libertà di stampa, di ricerca scientifica (vedi il caso Lisenko), d'insegnamento, di associazione sindacale (lo sciopero è sabotaggio che può essere punito anche con la morte), di opinione, di fede, di iniziativa economica, ebbene la vita è allora indegna d'essere vissuta. La libertà è l'aria senza cui ogni pianta muore, è il sale della terra. E Amadeo Bordiga significa questo: l'illusione disperata, romantica, tenace, assurda, di un comunismo utopistico e messianico che libera l'umanità dalle sue catene.

 

Crescenzo Guarino

 

«Roma» 12 agosto 1970