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archivio > Archivio sulla sinistra>Primi passi del nazionalcomunismo... (Battaglia comunista, n. 31, 3 - 10 agosto 1949)

aggiornato al: 21/03/2013

Battaglia comunista, n. 31, 3 10 agosto 1949
Ancora un bell'articolo della seconda metà del secolo scorso dove si ritorna ancora al fascismo, all'antifascismo, ai comportamenti dei vari Nenni, Togliatti e soci e alle posizioni di classe del comunismo.
Buona lettura!
 
 
Primi passi del nazionalcomunismo
verso il fascismo
 
L'accusa di fascismo alla direzione del Partito Comunista Italiano da parte degli esponenti della socialdemocrazia non è nuova, essa risale ai tempi in cui l'evoluzione delle situazioni radicate sulle sconfitte proletarie del primo dopoguerra si orientava verso la affermazione del fascismo in Germania, ma allora come oggi la polemica fra due correnti politiche gemelle dello schieramento borghese si limita ai soli aspetti esteriori del problema, evitando con somma cura reciprocamente quelli più profondi onde evitare il rischio di mostrarsi (socialdemocratici e comunisti... nazionali) nella loro vera luce come forze politiche entrambe necessarie alla sopravvivenza del regime capitalista.
Una cosa però è certa ed è questa, che nel giuoco incruento della polemica i socialdemocratici tradizionali purosangue hanno buon gioco, ché, chi come loro vantano nel tempo una condotta pro-capitalismo rettilinea hanno molte cose da rimproverare ai loro tortuosi concorrenti nazionalcomunisti, è questa la ragione per cui di fronte ai rapporti internazionali della situazione di oggi la polemica si accentua per ... concretizzare la divisione della classe operaia sugli opposti fronti dell'imperialismo e, appunto per questo, mantenendo intatta la loro solidarietà nel deviare e strangolare il movimento di classe del proletariato.
In queste colonne è stato più volte messo in rilievo che una determinata politica non può essere giudicata fascista solo dal colore della camicia di cui si riveste ma dai risultati che essa produce sul duello storico delle moderne classi in lotta fra di loro, ed è da questo punto di vista che noi riaffermiamo che tutti i partiti raggruppati all'ombra del tricolore dei C.L.N. di non lontana memoria nell'opera politica svolta nell'ultima fase della guerra e dopo la sua fine può benissimo essere rivendicata da qualsiasi raggruppamento eminentemente fascista. Infatti, se la guerra invece di finire con la vittoria degli alleati si fosse, per pura ipotesi conclusa con la vittoria dei paesi apertamente fascisti, non occorre molta agilità intellettuale per comprendere che Mussolini su tutte le piazze d'Italia in altrettanti storici discorsi avrebbe soprattutto detto quello che hanno detto (e che continuano a dire) Togliatti, Nenni e Saragat.
Occorreva, prima di passare al tema di questo articolo, mettere in luce l'identica natura, reazionaria e fascista di tutti e tre i partiti che pretendono richiamarsi agli interessi storici della classe operaia il ché nulla toglie all'esattezza di un articolo apparso sul periodico pisello «Corno Socialista» a proposito dei conati fascisti di quello che fu il Partito Comunista d'Italia, internazionalista e rivoluzionario.
Per chi ha vissuto la vita dell'emigrazione politica in Francia prima del settembre 1939 sa con esattezza la natura anticlassista di tutte le capriole politiche del partito comunista sotto la guida di Togliatti come conosce del resto quelle compiute da tutti gli altri partiti sedicenti proletari.
Non era una delizia vedere, all'epoca dei fronti popolari, sfilare per le vie di Parigi immensi cortei di proletari con alla testa Cachin, Thorez, Blum e... persino Deladier stretti a braccetto?! ma di questo «Corno Socialista» non ne parla, eppure quello è proprio il periodo in cui il partito di Togliatti lanciava il famoso appello firmato da 62 capi oggi senatori e deputati col quale si rivendicava il programma fascista del 1919.
Noi non sappiamo se detto appello aveva per obiettivo la formazione in Italia di un ministero Togliatti-Mussolini capace di raggruppare tutto il popolo italiano sulla base del suddetto programma, ma è fuor di dubbio che se ciò in Italia si fosse realizzato attorno ai due, si sarebbero trovati anche Nenni e Saragat. Questo va detto per rimanere nei limiti della polemica di lor signori, per noi marxisti al contrario, la critica va esercitata su quello che realmente è avvenuto per effetto dell'appello firmato dai 62, il quale precisamente consiste in questo: il partito di Togliatti, Longo e Secchia facendo suo il programma mussoliniano del 1919 non solo platonicamente ma sostanzialmente come è stato abbondantemente dimostrato, tentava di mobilitare gli operai incasermati nei sindacati e i fascisti di sinistra per rovesciare il governo di Mussolini, strumenti di questa politica le cellule illegali che forniscono il materiale necessario al funzionamento del Tribunale Speciale. Di questa politica, responsabili sono anche tutti i socialisti che militavano in quel momento sotto l'insegna del fronte popolare,e i piselli attuali compresi.
Messe le cose a posto per questi galli dello stesso pollaio, si può con più agio mettere in evidenza gli antefatti della politica fascista del P. nazional-comunista. Siamo nel 1924, la esecuzione da parte dei sicari mussoliniani del socialdemocratico Matteotti apre repentinamente una profonda crisi nel regime in via di consolidamento, i riformisti si ritirano sull'Aventino ed avendo le principali leve di comando della C.G.I.L. impediscono con tutti i mezzi un'azione di forza del proletariato. Il gruppo parlamentare comunista sotto la direzione opportunista della prima centrale Gramsci dopo un primo tentennamento rientra compatto in parlamento e accusa direttamente Mussolini e il governo quali responsabili del delitto: nel frattempo Gramsci partorisce l'idea di un possibile accostamento del partito coi cosiddetti fascisti di sinistra, ambasciatore per le trattative mostruose il professore di... leninismo Ottavio Pastore.
Sei anni più tardi in Germania. Alla tattica dei fronti unici coi socialdemocratici dominante nell'Internazionale dal Iv Congresso (1922) al VI (1928) succede quella politica inconseguente che va sotto il nomr di socialfascismo che permetterà a Hitler di arrivare al potere servendosi semplicemente delle competizioni elettorali offerte dalla democrazia, nelle quali i concorrenti da battere sia pwer i fascisti che per i ... comunisti erano i socialdemocratici. Nel gennaio 1930 i nazisti ormai forza considerevole e concorrenti diretti anche nel campo sindacale dei ... comunisti promuovono organizzano e dirigono uno sciopero politico contro il governo socialdemocratico di Prussia: Braun-Levering e trovano l'insperata adesione dei comunisti bolscvichi tipo Thalman, che nelle rivendicazioni nazionali contro la pace di Versailles Thalman e soci si dimostrano più sciovinisti di Hitler e resero a quest'ultimo numerosi servigi. Ultimo e non meno significativo episodio di questa catastrofica politica lo si ebbe nel 1934 all'epoca dello scandalo Stawiski ove comunisti e fascisti del Colonnello de la Roque si trovarono a urlare solidali contro il governo radicale di Flaudin; manifestazioni durante le quali il ministro degli interni Doladire fece caricare dalla guardia repubblicana gli uni e gli altri e qui ci arrestiamo crediamo che basti come documentazione valida a dimostrare le tendenze fasciste del degenerato partito comunista di Italia anche perché dopo l'ultimo episodio parogino della politica che identificava i socialdemocratici come fascisti, veniva già proclamato il nuovo cambiamento di rotta quello dei fronti popolari, dell'entrata della Russia nella società delle nazioni e della preparazione aperta della guerra.
E' in questa fase che va inserita la rivendicazione fascista del partito di Togliatti di cui parla «Corno Socialista». Ma è sorprendente constatare come attualmente o Saragat, o Blum dimentichino il loro sviscerato amore per la politica dei fronti ed il loro entusiasmo per la trovata dei 62 tipi che rivendicano il programma 19 dei fasci.
La verità è che uniti o divisi e talvolta anche apparentemente ostili, Staliniani e Blumisti si accordarono si accordano e si accorderanno per allontanare il giorno in cui il proletariato ritrovando sé stesso e il suo partito di classe spazzerà via tutto questo serraglio di avventurieri.
 
Battaglia comunista, n. 31, 3 - 10 agosto 1949