Prometeo nr. 3-4, luglio-settembre 1952
«Politica e "costruzione"» apparve nel 1952 nell'ultimo numero di Prometeo, rivista teorica del partito, pubblicato dalla corrente legata a Bordiga.
Come pure era avvenuto per Battaglia comunista anche Prometeo passò agli elementi legati a Damen che ne vantavano la proprietà legale.
Se il giornale del partito divenne allora il programma comunista, come rivista teorica apparve nel 1953 un solo numero di Sul filo del tempo, che però non ebbe seguito.
«Politica e "costruzione» fu ripubblicato in due raccolte di scritti di Amadeo Bordiga alla fine degli anni settanta sia in italiano (Drammi gialli e sinistri della moderna decadenza sociale, Iskra edizioni, 1978) che in francese (Espece humaine et croute terrestre. Payot, 1978).
Come altri scritti degli anni 1951-53 anche questo si occupa del rapporto fra capitalismo e natura e di quello fra capitalismo e tecnica.
Viviamo, comincia lo scritto, nel mondo della "tecnica" e spiega poi, spaziando lungo i millenni della storia umana, il passaggio dalla fede alla ragione, "dalla Chiesa allo Stato" per giungere all'oggi dove non vi è potente fregnaccia che la tecnica moderna non sia lì pronta ad avallare.
Vengono poi ribaditi dei punti classici del marxismo, quello secondo cui di fronte ai prodigi di scienza e tecnica:
Non solo il capitalismo ha da tempo costruito quanto a noi basta e avanza come base "tecnica" (...) ma lo stesso capitalismo ha troppo costruito e vive nell'antitesi storica: distruggere, o saltare.
ed ancora:
L'età capitalista è più carica di superstizioni di tutte quelle che l'hanno preceduta. La storia rivoluzionaria non la definirà età del razionale, ma età della magagna. Di tutti gli idoli che ha conosciuto l'uomo, sarà quello del progresso moderno della tecnica che cadrà dagli altari col più tremendo fragore.
Ma bando ad ulteriori commenti:
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