Prometeo, n. 135, 29 agosto 1936
Riprendendo la riproposizione di quanto apparso su Prometeo, giornale della Frazione Italiana della Sinistra Comunista nell'emigrazione, a riguardo della guerra di Spagna, presentiamo questo manifesto dell'agosto 1936.
Questo Manifesto agli operai spagnoli è importante perché illustra la posizione tenuta dalla sinistra italiana sulla guerra di Spagna: il proletariato deve battersi sulle sue posizioni, per il comunismo, sia contro i fascisti che contro gli antifascisti entrambi espressioni di forze borghesi.
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FRAZIONE ITALIANA DELLA SINISTRA COMUNISTA
Manifesto agli operai spagnoli
COMPAGNI OPERAI SPAGNUOLI
I lavoratori, gli sfruttati di tutto il mondo seguono con angoscia le alternative della vostra lotta, salutano ed ammirano lo slancio eroico con il quale gettate nel combattimento la vostra vita, la vita delle vostre famiglie per rispondere all’attacco del nemico capitalista con una battaglia che voi volete condurre fino alla vittoria, alla vostra liberazione, alla distruzione del regime capitalista per fondare – attraverso la vostra dittatura rivoluzionaria – lo strumento capace di costruire la società comunista in Ispagna e nel mondo intero.
La nostra fede di militanti rivoluzionari, la nostra passione fraterna, la nostra solidarietà di classe vi accompagnano in questa ora di battaglia e noi vogliamo che esse divengano delle armi affilate e possenti per accelerare la vostra vittoria, che è altresì la vittoria degli sfruttati di tutti i paesi.
Un enigma terribile domina la situazione attuale. La borghesia vuole fare della vostra abnegazione, del vostro ardore, del vostro entusiasmo, delle vostre vite, delle vite delle vostre famiglie, altrettanti capitali, di moneta suonante, da investire nell’impresa infame dove, dalla vostra schiavitù, essa attinge la sorgente del suo privilegio, del suo sfruttamento, del suo dominio. La clamorosa mistificazione del Fronte Popolare che lotta “per la libertà contro il fascismo” è la reclame sensazionale di cui la borghesia si serve oggi per condurre a termine il colossale affare del vostro sterminio. Libertà, Eguaglianza, Fratellanza, equivalenti d’Artiglieria, Cavalleria, Fanteria, proclamava Marx. Da un secolo delle migliaia e delle centinaia di migliaia di proletari giacciono esanimati sotto le bandiere della libertà e della repubblica ed il capitalismo vi ripresenta di nuovo queste bandiere, perché spera che in massa voi le riprenderete per poter ricoprire in massa le ecatombe delle vostre vite. Il capitalismo può di già levare il suo hurrah di gioia poiché è pervenuto a conficcare le due morse della sua tenaglia, quella di Franco e l’altra di Azana, nelle vostre carni.
La vostra salvezza, la vostra difesa, la vostra vittoria esigono uno sconvolgimento immediato e totale della situazione attuale: le vostre armi, le vostre vite se esse servono alla vittoria dell’una o dell’altra formazione capitalista, dei militari o del Fronte Popolare, serviranno al trionfo della causa borghese e voi soli ne sarete le vittime, poiché la posta storica reale della lotta consiste in un dilemma di classe: l’antagonismo che oppone il proletariato alla borghesia.
In Italia ed in Germania con forme brutali, negli altri paesi attraverso vicende meno sanguinanti, il capitalismo preme con i suoi talloni sugli operai per farne carne da cannone ogni volta che la vita della sua società, irta di contrasti, produce una necessità di conversione, da un governo di sinistra verso un governo di destra. La sinistra e la destra hanno entrambe la loro radice nella società borghese, esse sono solidali nell’opera di schiacciamento del proletariato. Pacificamente Alfonso XIII cedette il posto ai governi repubblicani di sinistra che, nel 1931-32 strangolarono le vostre lotte nel sangue. Nell’autunno 1933, è attraverso le elezioni alle Cortès che il potere passò dalle mani di Azana (attraverso Barrios), nelle mani di Lerroux che continuò l’opera cominciata da Caballero coprendo le miniere di Asturia di un lago di sangue operaio. Nel febbraio del 1936 è attraverso una conversione egualmente pacifica che la destra cedette il potere al governo del Fronte Popolare. E, al principio delle battaglie attuali, è ancora una volta all’amichevole che la borghesia avrebbe voluto effettuare una nuova modificazione del suo «comitato di affari» ed Azana incaricò Barrios di formare un ministero di transizione. Si voleva ricalcare lo stesso procedimento della Germania dove Von Papen fu il notaio che registrò l’atto di dimissione di Severing. Ma in Ispagna questo non è stato possibile benché i boia del fronte Popolare siano restati e siano perfettamente degni dei loro compari degli altri paesi. Se oggi essi indossano le camicie rosse, se essi tollerano il vostro armamento è unicamente perché questa è l’unica via che possa smussare attualmente la vostra battaglia che avete scatenato, spezzarla domani per la salvezza del capitalismo che passerà al vostro sterminio.
Il governo del Fronte Popolare, perché esso ha il suo cuore nelle casseforti capitaliste, non poteva spezzare un’altra arteria della vita della società borghese. E' per questo che l’attacco della destra ha potuto minuziosamente organizzarsi nei quadri stessi dell’armata repubblicana diretta dal governo del Fronte Popolare.
Immediatamente dopo la ribellione al Marocco, il ministero «antifascista» fu costruito in seguito al fallimento del governo di transizione. Voi eravate usciti improvvisamente dai vostri focolari, dalle miniere, dalle fabbriche, dai campi. Il capitalismo sentì che gli era impossibile di vincere con un attacco frontale ed uniforme: esso incaricò le sue forze di combattervi simultaneamente, di passare all’attacco. Da un lato Franco getta le sue orde nelle regioni contadine dove la resistenza dei lavoratori è più difficile ed il terrore vi regna fulminante, selvaggio, dettato dalla crudeltà del vincitore, che sa potere guadagnare la sua partita unicamente con la ferocia. Nei centri industriali, dove voi potevate meglio difendervi, il vostro ardore per la lotta, il vostro entusiasmo di classe, i vostri movimenti indipendenti, vi hanno permesso, con dei bastoni, dei mezzi primitivi di lotta, di barricate fatte coi vostri materassi, di domare l’attacco dei generali. E voi vi apprestavate a passare all’attacco contro i bastioni del capitalismo per distruggere la macchina statale dell’oppressione, nei grandi centri operai dove eravate armati politicamente delle mitragliatrici storiche che rappresentano le vostre rivendicazioni di classe, ma dove la borghesia è pervenuta ad accamparsi sotto la forma della trincea del Fronte Popolare che è l’altra faccia di quella di Franco della stessa società borghese. Voi eravate partiti in lotta su un fronte di classe ed il capitalismo è riuscito a sloggiarvene chiamandovi a non distruggere il suo apparato economico e politico ed a farlo funzionare a pieno rendimento sotto il pretesto che è solo così che la vittoria sarà possibile contro Franco. Il capitalismo trasalisce di gioia non solamente di fronte i massacri di contadini in Andalusia, in Estremadura, in Navarra, ma anche davanti alle montagne di cadaveri nei colli di Guadarrama, alla frontiera di Saragozza, nelle Asturie. Il capitalismo ha sentito che per disarmarvi politicamente occorreva tollerare il vostro armamento materiale e – attraverso il Fronte Popolare – esso è giunto ad estirparvi dalla vostra base di classe, facendo così servire le vostre armi non alla distruzione del regime, ma al massacro delle vostre vite.
PROLETARI SPAGNOLI !
Non esistono frontiere geografiche militari, ma delle frontiere di classe nei due fronti: in quello di Franco, come in quello del governo del Fronte Popolare. Il capitalismo sovvenziona gli uni e gli altri perché tutti e due gli sono indispensabili per arrivare a termine della vostra resistenza eroica. Non vi sono fasi distinte nella lotta. Non si tratta di battere oggi Franco per meglio difendervi domani: i generali ed il fronte popolare sono vostri nemici allo stesso titolo. Se essi sono incaricati di due ruoli differenti è perché così solamente il capitalismo può schiacciarvi. Spostate i luoghi dei vostri combattimenti dai fronti geografici e militari nelle città e nelle campagne, mettete le vostre armi non alla punta della conquista e della difesa territoriale delle regioni o delle città, ma alla punta delle vostre rivendicazioni di classe, delle vostre proprie aspirazioni, per il trionfo della rivoluzione.
ALL’ISTRIONE DEL FRONTE POPOLARE CHE VI DOMANDA DI LASCIARE INTATTA LA MACCHINA DELL’OPPRESSIONE CAPITALISTA PER BATTERE FRANCO, RISPONDETE CON LE VOSTRE ARMI PROCLAMANDO LA VOSTRA VOLONTA' DI REDENZIONE SOCIALE, LA CONVINZIONE PROFONDA CHE LE ARMATE DI FRANCO NON SARANNO BATTUTE DA DELLE ARMATE DI UNIONE SACRA, MA CON L’ACCENSIONE DELLE LOTTE DI CLASSE NELLE REGIONI AGRARIE DOVE I CONTADINI RISOLLEVERANNO TANTO PIU’ PRESTO LA TESTA PER QUANTO PIU’ PRESTO AVRANNO VISTO NELLE CITTA’ I LORO FRATELLI DI LOTTA E DI OPPRESSIONE IMBRANCARE LA GRANDE VIA DELLA RIVOLUZIONE COMUNISTA.
I complici repubblicani di Franco vi chiamano a cantare in Ispagna l’Internazionale al ritmo dell’inno repubblicano. Negli altri paesi essi mobilitano gli operai per incorporarli nel Fronte Popolare ed inviarli al macello di una nuova guerra.
La mobilitazione solidale dei proletari degli altri paesi attorno alle vostre lotte deve manifestarsi attraverso la lotta contro il capitalismo rispettivo. Quelli che invocano l’intervento governativo in favore del governo del Fronte Popolare sono i portavoce della guerra imperialista allo stesso titolo che i fascisti di tutti i paesi.
PROLETARI SPAGNOLI !
La voce della nostra frazione vi apporta l’insegnamento tragico di quindici anni di reazione fascista, essa vi indica il solo cammino potente condurre alla fondazione del partito di classe, dello strumento indispensabile per la vostra vittoria.
Sui vostri campi di lotta si decidono gl' interessi della classe operaia di tutti i paesi. Voi avete fatto la prova ammirevole che ne siete degni per l’abnegazione ed eroismo. Illuminate i vostri sacrifici con una politica di classe. Voi conquisterete non solamente la vostra vittoria, ma darete le ali alla rivoluzione mondiale.
VIVA IL PROLETARIATO IN ARMI PER LA LOTTA RIVOLUZIONARIA!
VIVA LA RIVOLUZIONE COMUNISTA IN ISPAGNA E NEL MONDO INTERO !
18.08.1936
LA FRAZIONE ITALIANA DELLA SINISTRA COMUNISTA
Prometeo, n. 135, 29 agosto 1936
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