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archivio > Archivio sulla sinistra>Una messa a punto anticommemorativa (Gruppo della Sinistra Comunista, 1970)

aggiornato al: 22/08/2012

Gruppo della Sinistra Comunista, 1970
Il testo che oggi proponiamo fu scritto alla morte di Amadeo Bordiga da un piccolo gruppo di compagni, legati geograficamente alla città di Torino, conosciuti con il nome di Gruppo della sinistra comunista, attivi negli anni attorno al 1970 e che riproposero, in varie pubblicazioni, con note e commenti, alcuni scritti di Bordiga e della sinistra comunista.
La vita organizzata di questi compagni fu effimera e durò solo pochi anni, ma è ancora interessante e utile vedere e leggere quanto produssero anche se di loro oggi rimane solo il ricordo, qualche testo gelosamente conservato e quanto, in varie occasioni, noi abbiamo riproposto.
 
 
Una messa a punto anticommemorativa
 
Colui che sempre si affatica a toccare la meta suprema noi lo possiamo salvare
Goethe
 
 
«Il cervello del capo è uno strumento materiale funzionante per legami con tutta la classe e il partito, le formulazioni che il capo detta come teorico e le norme che prescrive come dirigente pratico, non sono creature sue, ma precisazioni di una coscienza i cui materiali appartengono alla classe-partito e sono prodotti di una vastissima esperienza.
Non sempre tutti i dati di questa appaiono presenti al capo sotto forma di erudizione meccanica, cosicché noi possiamo realisticamente spiegarci certi fenomeni di intuizione che vengono giudicati di divinazione e che, lungi dal provarci la trascendenza di alcuni individui sulla massa, ci dimostrano meglio il nostro assunto che il capo è lo strumento operatore e non il motore del pensiero e dell'azione comune...
La morte resta per noi non l'eclissi di una vita concettuale, che questa non ha fondamento nella persona ma in enti collettivi, ma è un puro fatto fisico scientificamente valutabile. La nostra assoluta certezza che quella funzione intellettiva che corrispondeva all'organo cerebrale di Lenin è dalla morte fisica arrestata per sempre in quell'organo e non si traduce in un Lenin incorporeo che noi possiamo celebrare come presente invisibile ai nostri riti, che quella macchina possente e mirabile è purtroppo distrutta per sempre; diventa la certezza che la funzione di essa si continua e si perpetua in quella degli organi di battaglia nella direzione dei quali egli primeggiò».
Così ieri, dinanzi alla morte di Lenin. Così noi oggi, e senza incorrere in alcuna forzatura trasponiamo quel brano applicandolo alla figura e al ruolo di Amadeo Bordiga.
La sua morte non richiede un necrologio intellettuale. Né epitaffi, né commossi e nobili eloqui servono e sono adeguati ad esprimere e a fissare la portata della testimonianza e della lezione che oggettivamente ci offre il suo lavoro e la sua peculiare presenza nel campo del comunismo internazionale.
Quello che è stato ed è ancora presentato di volta in volta - a seconda degli interessi e degli stimoli politici del capitale, del cretinismo democratico e dell'insipiente storiografia marxista - come "il caso Bordiga", "il fenomeno Bordiga", "il genio Bordiga", "l'eretico Bordiga", "l'alfiere decaduto Bordiga", "l'enigma Bordiga", "il disperato e isolato profeta Bordiga", è da vedersi invece come ferrea e cristallina condotta di un grande esponente comunista; condotta inindividuabile, certo, all'ottica dei rappresentanti del nemico di classe e di chi si crogiuola con l'eclettismo teorico e con il compromesso politico. Molto più alettante per costoro è, naturalmente, la figura dell'ex giovane hegeliano piemontese policentrista, verso il quale proviamo non semplice acrimonia ma autentico odio, che in merito allo stalinismo ad esempio, tutto sapeva e tutto taceva, nobile figura marx-taoista.
Guardiamoci dal considerare Amadeo Bordiga uno sdegnoso eroe del campo proletario ritiratosi invitto e incontaminato in una fase storica di profondo incrinamento dell'asse di classe internazionale. Egli è l'antimausoleo per eccellenza.
La sua esistenza concentra nella massima misura il riflesso del procedere impersonale della teoria e dell'azione rivoluzionaria, le quali si definiscono e si situano storicamente facendo ricorso all'equipollente binomio marxismo-comunismo. Amadeo Bordiga rende impossibile la istituzione di fondazione Studi, e di centri di ricerca del marxismo-bordighismo; rende impossibile ogni risibile bando di leva di militanti per ingrossare le fila del campo politico proletario nel nome del capo scomparso.
Respingiamo la tentazione di intervenire nella canea che sta producendo la sua morte nel vasto e "libero" cimiciaio, precisando, distinguendo, difendendo, la sua condotta teorica e politica e gli aspetti personali innegabilmente presenti e connessi alle molteplici vicende entro un quadro storico cinquantennale.
Sappiamo che si leveranno intorno alla sua figura i turpiloqui dei nemici di sempre e i vaniloqui dei semi-estranei di oggi. Vecchie e nuove accuse, vecchie e nuove scoperte: dogmatismo, iperlogicità, schematismo, attesismo, a cui sempre vediamo contrapporre relativismo, empirismo, problemismo, immediatismo "Tertium non datur!".
La mefitica atmosfera politico-letteraria sarà ulteriormente ammorbata da rimembranze rugiadose e riabilitazioni contorte, salmi e filippiche aggiornate, banali omaggi e pervicaci deformazioni. Lasciamo che se la vedano i cultori di aneddoti, di sensazionali minute scoperte, dei manoscritti trovati in bottiglia, i leziosi critici stilistici per i quali il linguaggio di Bordiga sarà sempre un rompicapo, le consorterie culturali gramsciste con le loro fisime idealistiche ed etico-politiche.
Omogeneità contro eterogeneità, chiarezza contro confusione, passione di classe contro retorica democratica ecco la vera contrapposizione, questi gli aspri termini dell'impostazione dottrinale e di battaglia di Amadeo Bordiga.
La rivoluzione comunista ha come perni l'omogeneità di movimento, la chiarezza di direzione, la passione di classe nella lotta politica.
Coloro che si sono inseriti nel filone della Sinistra comunista e hanno avuto modo di comprendere il carattere fondamentale del contributo teorico pratico dato da "Amadeo Bordiga" al rafforzamento di quei per usare le adattissime parole di K. Marx - "vincoli dai quali non ci si strappa senza lacerarsi il cuore", che costituiscono la organica concezione comunista, sanno che vi è un registro, una misura in cui, (limitiamoci sobriamente alle paroline) rispettare, non i "canoni" bordighiani che non ci sono, ma gli impegni che derivano dai risultati del suo lavoro svolto sulla linea invariante del marxismo-rivoluzionario.
 
luglio 1970
 
Gruppo della Sinistra Comunista